Il network marketing non funziona! Sfatiamo il mito.
Anche tu hai incominciato a fare network marketing? Ma sei matto? Non funzionano quei sistemi lì…anche mia cugina l’ha fatto qualche anno fa. Ha speso un sacco di soldi e non ha guadagnato nulla! Non farti fregare!
Il top dei clichè sul network marketing! Cerchiamo di capire perché si è formata questa opinione negativa su questo settore e perché è una mera e sbagliata leggenda metropolitana.
Il network marketing trova le sue origini negli anni Trenta del vecchio secolo, quando Carl Rehnborg, biologo illuminato che scoprì per primo i fitunutrienti, fondò l’azienda di integrazione naturale Nutrilite, leader indiscussa sul mercato da svariati anni. Implementò e fu il vero e proprio artefice di un nuovo sistema di distribuzione democratica e meritocratica dei profitti: riteneva, infatti, che il modo classico di retribuire i venditori non fosse giusto. Ricevere un solo pagamento per il lavoro di vendita, anche quando la compagnia continuava a profittare dal loro lavoro per diversi anni era un sistema vecchio e privo di lode.
Ma che cos’è esattamente il network marketing?
La definizione di marketing l’ha riassunta molto bene Philip Kotler, il padre fondatore del marketing moderno: “[un processo sociale mediante il quale individui o gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno o che desiderano tramite la creazione, l’offerta e il libero scambio di prodotti e servizi di valore][1]”
[1]: P. Kotler, Marketing Management, Pearson Education Italia s.r.l., Milano, 2004
La definizione di network è da ricercare nell’etimologia (dall’inglese net cioè rete e work cioè lavoro): una rete di contatti, conoscenze clienti, colleghi che si crea in un sistema cooperativo di lavoro.
Quindi, per sintetizzare in breve, il network marketing possiamo definirlo come un sistema intelligente di realizzazione di profitti economici attraverso la creazione di una rete di persone (conoscenti, clienti, colleghi, etc..) che collabora professionalmente comunicando e promuovendo il valore dei beni o dei servizi offerti per un reciproco beneficio fra offerenti e destinatari.
Per capirlo, bisogna analizzare il mercato in cui è inserito e il contesto storico ed economico attuale.
La vecchia economia, cioè l'economia industriale si basava sulla produzione industriale e sul concetto dell'efficienza e per ottenerla ["l'impresa veniva gestita in modo gerarchico, con un direttore generale che impartiva ordini ai manager che a loro volta controllavano i lavoratori"][2]
[2]: P. Kotler, op. cit.
La nuova economia, cioè l’economia digitale e collaborativa si basa sulla gestione delle informazioni e sul concetto della condivisione delle stesse, di beni e servizi. Tutte le aziende più importanti e competitive sul mercato globale oggi si basano sulla connessione tra gli utenti e sulla condivisione di beni, servizi e informazioni:
Amazon, la più grande piattaforma di vendita online il cui fondatore Jaff Bezos è l’uomo più ricco al mondo secondo Forbes, mette in connessione acquirenti e produttori a livello globale. La più grande piattaforma al mondo che vende prodotti di cui è produttrice in minima parte!
Facebook, il re dei social e primo per estensione e adesione globale, il cui fondatore Mark Zuckerberg è il quinto uomo più ricco al mondo (sempre secondo Forbes), mette in connessione persone, aziende, professionisti guadagnando soprattutto sulla gestione delle informazioni e dei contenuti che noi tutti implementiamo. La più grande piattaforma di contenuti che non produce contenuti propri!
Booking e Airbnb, le più grandi “catene” di alberghi, b&b, case vacanze, appartamenti che non hanno camere d’albergo!
Vuoi che continui? Credo che non ci vada una laurea per capire quanto il sistema economico sia cambiato grazie anche all’avvento delle nuove tecnologie digitali, ma se vuoi approfondire come tutto questo si sia sviluppato, leggi il nostro articolo:
Ora che hai capito il contesto economico, sociale in cui si è formato e sviluppato il network marketing, parliamo di numeri e di fatti che sono quelli che contano! Le opinioni sono gratuite e spesso fuorvianti: i numeri del settore sono quelli che devi analizzare per farti un’opinione critica, personale e costruttiva su questa professione.
Quindi il network marketing è un lavoro e il networker una professione?
Certo! Ma non voglio parlartene io…faccio parlare i numeri che sono quelli che contano e su cui dobbiamo abituarci a confrontare, come ho già detto.
Il network marketing è un settore professionale solido e storico (ha ben 90 anni di storia!), strutturato e regolamentato per legge (Legge 173/2005) che nel 2019 ha contato, secondo il WFDSA-Annual-Report-2020, oltre 119.9 milioni di imprenditori in tutto il mondo con un fatturato mondiale di 180.5 miliardi di dollari con una crescita annuale del 1,8 % (rapporto 2016-2019) e una estensione territoriale che coinvolge più di 170 paesi.
Escludendo la Cina, i mercati emergenti sono cresciuti del 3,7% rispetto al 2018, con un triennio composto annuale tasso di crescita del 4,5% (2016-2019), superando la crescita complessiva del settore.
In Italia? Nella classifica mondiale, secondo Avedisco, l’Italia si attesta al 13° posto con un fatturato di 595 milioni di euro nel 2019, mantenendo una posizione stabile nella world wide top 15 e in Europa si riconferma al 4° posto nella classifica per fatturato, dietro a Germania, Francia e Gran Bretagna, contando nel 2019, circa 565.000 Incaricati, con 21.000 persone in più rispetto al 2018, che hanno fatto della meritocrazia, flessibilità e autorealizzazione, i valori della propria crescita professionale.
Il network marketing, come hai potuto analizzare dalle fonti attendibili riportate, è una professione seria e consolidante in fervente crescita economica in tutto il mondo e il networker è un vero e proprio lavoro!
ok, ma allora perché ad alcuni non funziona e ad altri sì?
In questa citazione è contenuto il sunto della risposta che ritengo più azzeccata:
[Il network marketing è un’opportunità unica e potente per chiunque voglia intraprenderla con serietà, impegno e perseveranza.][3]
[3]: L. Baccaro, Network marketing:il business vincente nell'era digitale, Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2019
Questa attività è unica e va fuori dagli schemi convenzionali: è un lavoro semplice, ma non facile perché ti costringe, se vuoi farlo professionalmente e, quindi, ottenere risultati concreti, a metterti in discussione e abbandonare la tua “zona di comfort”.
Devi essere disposto/a a impegnare tempo per formarti, per crescere a livello personale, per affrontare e superare i tuoi limiti e devi imparare la non scontata abilità dell’automotivazione e della perseveranza.
Solo chi è disposto a lavorare in questo modo ha dei risultati… e i risultati che puoi avere qui sono incredibili e sorprendenti: non c’è nessuna attività ad oggi paragonabile in termini di possibilità di guadagno e crescita economica e personale rispetto all’investimento e ai rischi.
Se vuoi approfondire, leggi l’articolo:
Inevitabile per il conseguimento del successo, è anche la scelta dell’azienda a cui associarsi e, soprattutto del team (fa davvero la differenza!) in cui si collabora. Per approfondire:
Impara a informarti dalle fonti certe e attendibili o da chi questa professione la fa da tanti anni!
Gli amici, i conoscenti e i parenti che ci hanno provato senza risultati probabilmente:
hanno scelto l’azienda o il team sbagliato;
non si sono formati. Questa è una professione e, come tutti i lavori, nessuno nasce imparato! Bisogna formarsi, meglio se, nel sistema di network scelto, c’è anche un partner formativo che punta allo sviluppo di una mente imprenditoriale attiva;
non hanno avuto una visione a medio-lungo termine: sono abituati a pensare in termini da “posto fisso” (investo sempre quel relativo tempo in vista di uno stipendio economico a breve termine che probabilmente, se tutto va bene, rimarrà quello a vita) e non in termini di libertà finanziaria (l’imprenditore investe un certo tempo con un risultato economico scarso nel breve termine, ma che nel tempo, diventa il doppio-il triplo-il quadruplo-etc.. di quello che può avere tutta la vita ragionando in termini da “posto fisso” e può raggiungere la libertà finanziaria);
si sono arresi alle prime difficoltà perchè non erano pronti ad abbandonare la loro zona di comfort;
per mancanza di forza di volontà, autodisciplina, determinazione e perseveranza;
per mindset limitato o per false credenze;
perchè non hanno preso le giuste informazioni.