AMMORBIDENTI: RISCHI PER SALUTE E AMBIENTE
Il razionamento durante la prima guerra mondiale costrinse all’invenzione di alternative chimiche ai saponi tradizionali. Dreft del 1933 e Tide del 1943 sono solo alcuni esempi dei primi detersivi che contenevano tensioattivi sintetici (che agiscono sulla superficie del tessuto) sperimentati per anni sui capi di abbigliamento di lavoratori nel cui abbigliamento penetrava, abitualmente, lo sporco pesante. Questi detersivi erano molto aggressivi, per cui, intorno agli anni 50 dello scorso secolo, si rese necessario introdurre gli ammorbidenti per ammorbidire i capi.
Le informazioni sugli ingredienti INCI della maggior parte dei prodotti commercializzati e più venduti nei supermercati italiani, non sono incoraggianti sull’uso degli ammorbidenti:
Infatti contengono quasi sempre:
Butylphenyl Methylpropional, Allergene del profumo
Hexyl Cinnamal, Allergene del profumo
Benzisothiazolinone, Antibatterico
Alpha-Isomethyl Ionone
Un altro motivo per cui fu necessario introdurre gli ammorbidenti fu che i detersivi utilizzati negli anni 40 alteravano il PH dei vestiti che, a fine lavaggio, era troppo alto e irritava poi la pelle di chi indossava i capi.
Ma è ancora così necessario al giorno d’oggi per chi usa detersivi naturali forti e decisi con lo sporco ma delicati con la pelle usare l’ammorbidente?
Secondo gli esperti, gli ammorbidenti in commercio contengono composti chimici che possono causare reazioni sulla pelle o allergie respiratorie come la rinite.
Tenendo in considerazione che molti di questi agenti chimici sarebbero nocivi per l’organismo se venissero ingeriti, gli esperti assicurano che possono essere dannosi anche attraverso il semplice contatto con la pelle. Esattamente come avviene per altri prodotti chimici che si utilizzano per la pulizia della casa, gli ammorbidenti per il bucato possono causare danni alla nostra salute, anche se probabilmente questi non si manifestano in modo immediato e vengono associati difficilmente all’uso di tale prodotto. Gli esperti assicurano che la maggior parte di questi prodotti contiene ftalati, ovvero i composti chimici che si aggiungono per dare all’ammorbidente proprio quel piacevole odore che tanto ricerchiamo, ma che secondo molti studi ha causato disordini ormonali in vari animali. Usare ammorbidenti industriali, quindi, non solo può causare danni alla nostra salute, ma anche all’ambiente.
Un aspetto da non sottovalutare è la presenza eccessiva di profumo e di allergeni del profumo contenuti e troppo spesso fra essi vi sono molte sostanze, anche di origine naturale, dotate di tossicità a lungo termine (nei confronti del profilo genetico, del sistema riproduttivo, del sistema endocrino). Se pensiamo che buona parte delle sostanze contenute in una fragranza, siano esse di origine naturale o sintetica, hanno la tendenza a bioaccumularsi (ossia rimanere nell’organismo, nel circolo sanguigno oppure annidate nei cuscinetti adiposi), si capisce che l’utilizzo frequente di profumi espone l’organismo a un’azione tossica molto più di quanto si vorrebbe. In particolare, i bambini dovrebbero essere esposti ai profumi il meno possibile.
Inoltre la bontà di lavaggio non ha nulla a che vedere con la profumazione, anzi il profumo può nascondere gli odori dovuti a un eventuale lavaggio imperfetto. È come se una persona preferisse coprire con quantità crescenti di profumo il fatto di non farsi la doccia dopo aver sudato tanto… in effetti è ciò che facevano i nostri antenati.
Il benzyl benzoato, un altro ingrediente spesso presente, fa aggrappare il profumo alle fibre dei vestiti e chi li indossa può respirarne la fragranza per ore e ore…
Questo particolare ingrediente è a ragione introdotto tra le 26 sostanze allergizzanti contenute nei profumi (che devono essere dichiarate in etichetta) e che sensibilizzano la pelle e possono provocare, se usate con frequenza, una reazione allergica.
Al pari dei saponi e dei detergenti, gli ammorbidenti possono causare dermatiti irritanti da contatto. I produttori producono ammorbidenti senza coloranti e profumi per il rischio di irritazione della pelle. L'uso eccessivo dell'ammorbidente può rendere gli abiti più infiammabili, a causa della natura a base di grassi della maggior parte degli ammorbidenti. Parecchie morti sono state attribuite a questo fenomeno,e i produttori di ammorbidenti raccomandano di non usarli su abiti etichettati come ininfiammabili.
FONTE: WIKIPEDIA
I tradizionali ammorbidenti vengono spesso sostituiti da soluzioni più ecologiche quali ACETO e BICARBONATO.
Ma funzionano davvero? E sono davvero così ecologiche come dicono?
Sfatiamo il mito di 2 sostituti dell’ammorbidente petrolchimico.
IL BICARBONATO
È verissimo che il bicarbonato di sodio ha 1000 utili usi.È vero che ha uno scarso impatto sull’acqua e sugli organismi acquatici.
È vero che in un certo senso ha effetto addolcente dell’acqua e aiuta il detersivo a lavare meglio liberando il campo all’azione dei tensioattivi.
Non è vero che ha effetto ammorbidente.
Quando fai la lavatrice e si scalda l’acqua, si forma naturalmente carbonato di calcio, ilcalcare.
È vero che se aggiungi al lavaggio il bicarbonato una parte di questo carbonato di calcio si legaal bicarbonato e quindi si forma un po’ meno calcare.
Ma la strada per dichiarare che ha effetto ammorbidente è davvero tanto lunga.
L’ACETO
È verissimo che per togliere il calcare dal bagno è molto indicato.È verissimo che è utile per il lavaggio di alcuni tipi di pavimento.
È sconsigliabile usarlo come ammorbidente in lavatrice per due motivi:
- Favorisce la liberazione di metalli pesanti da parte del metallo della macchina. E questi metalli si depositano sulle fibre dei tuoi vestiti;
- Inquina tantissimo le falde acquifere: 53 volte di più di un ingredienti davvero ecologico: l’ACIDO CITRICO.
FONTE: www.verdevero.it
Il nostro consiglio? Evitate l'uso degli ammorbidenti e usate ogni tanto l'aceto per disinfettare naturalmente la lavatrice. Se utilizzate un ottimo detersivo, non avrete bisogno dell'ammorbidente...basterà diminuire la velocità della centrifuga o, per chi ne è provvisto, fare una pre-asciugatura in asciugatrice per ottenere i capi più morbidi di sempre.
Se, invece, non potete fare a meno dell’ammorbidente, scegliete un prodotto ecologico, biodegradabile, rispettoso della pelle e dell’ambiente, preferibilmente con una profumazione delicata (si può aggiungere sempre un olio essenziale bio di nostro gradimento) e optate per prodotti certificati che contengano tensioattivi naturali.
Vi lasciamo un video (spero simpatico) in cui io e mio marito, entrambi architetti specializzati in sostenibilità, ci dilettiamo con una dimostrazione pratica e diretta su quanto prodotti ecologici ma non conosciuti siano molto più efficaci ed economici di quelli commerciali sugli scaffali dei supermercati: